Nuovo anno, nuove normalità e nuovi investimenti. Siamo ormai più che abituati a parlare, ma soprattutto ad utilizzare, del cosiddetto lavoro agile (o smart working), ormai diventato la nuova normalità nel mondo del lavoro. Tuttavia, come abbiamo più volte accennato, si tratta di una strada da percorrere solo con i giusti strumenti. E questo comporta senza dubbio nuovi investimenti, soprattutto in ambito tecnologico.

Introdurre lo smart working ha portato con sé una netta digitalizzazione delle aziende, ma rende comunque complesse le spese da gestire, per poter mantenere una buona produttività anche all’interno di questo nuovo sistema. 

Perciò, gestire gli investimenti dell’”ufficio digitale” e sostenere la produttività delle risorse in questa nuova normalità, caratterizzata dall’alternanza tra lavoro agile e in sede, rappresentano le due sfide principali per tutte quelle aziende che, all’alba del nuovo anno, stanno compiendo il passo della digitalizzazione

In altre parole, le aziende hanno necessità di trovare metodi e strumenti che garantiscano l’operatività di dipendenti e collaboratori anche al di fuori dell’ufficio, a prescindere dal luogo di connessione e dal dispositivo utilizzato, cercando di ottimizzare, allo stesso tempo, tutti gli investimenti già compiuti. Tutto ciò può avvenire sia affidandosi a partner di fiducia in grado di guidare l’azienda lungo tutte le fasi di implementazione, sia cambiando la modalità con cui si affrontano gli investimenti. Vediamo insieme come.

Il passaggio da Capex a Opex 

In passato, le aziende erano obbligate ad acquistare e a mantenere on premise gli hardware e le licenze software. Ciò significava doversi occupare del mantenimento e della manutenzione e inserirne i costi nelle spese Capex (Capital Expenditure – spese per capitale). La criticità relativa alle spese per capitale è rappresentata dal fatto che tali costi devono essere inseriti nel bilancio aziendale e non possono essere dedotti nell’anno in cui sono sostenuti perché vanno, appunto, capitalizzati. Grazie all’avvento del digitale, della tecnologia cloud e del modello di erogazione as a service (ovvero pagare per il servizio di cui si usufruisce), questo tipo di investimenti può invece trasformarsi in una spesa Opex (Operating Expense – spese operative), ovvero riferita alla gestione operativa di un determinato prodotto. In questo modo i costi possono essere razionalizzati efficacemente: implementare in modalità as a service tutte le soluzioni necessarie per lo spazio di lavoro digitale – come piattaforme di comunicazione unificata, sale riunioni virutali e strumenti di collaboration basati sul cloud – permette di lasciare al partner tutta la complessa gestione di infrastrutture, software e hardware (in tutti gli aspetti dall’installazione, manutenzione, fino alla sicurezza).

Quando si sceglie di implementare una tecnologia basata sul cloud attraverso un modello di erogazione as a service, quindi, l’investimento che l’azienda deve affrontare diventa totalmente sostenibile. Ma come si struttura, in pratica, questo tipo di servizio? La parola chiave è scalabilità: l’azienda corrisponde al fornitore un semplice canone pay per use, in base ai carichi di lavoro del momento. È questo il nuovo paradigma che permette alle organizzazioni di poter utilizzare infrastrutture complesse e costose, senza doverne sostenere i costi fissi, sfruttando le tecnologie e gli strumenti più innovativi, senza acquistare le licenze, bensì pagando esclusivamente in base all’utilizzo effettivo. In altre parole, implementare strumenti aziendali con il modello as a service significa non solo ridurre i costi del posto di lavoro ma anche promuovere un nuovo paradigma operativo e culturale in cui la tecnologia, da onere gravoso, diventa un mezzo di gran valore al servizio delle persone (e della crescita del business). 

Conclusioni

Spostare i costi da Capex a Opex offre quindi ben più di un vantaggio in merito agli investimenti. Ma non è tutto: al di là del discorso strettamente relativo ai costi, implementare un ecosistema di Unified Communication and Collaboration in cloud offre anche evidenti benefici in termini operativi.

Questa modalità, infatti, consente di mettere a disposizione del personale aziendale un set strumenti e servizi innovativi e sempre aggiornati. Potendo accedere anche da remoto a piattaforme avanzate di condivisione documenti, chat, audio o videoconferenza, i lavoratori, come già accennato, possono finalmente lavorare, comunicare e collaborare all’interno di uno spazio di lavoro digitale, senza dover per forza essere legati alla scrivania dell’ufficio. Il cloud, infatti, dissolve i confini aziendali e crea un ecosistema di comunicazione istantanea che facilita la condivisione di conoscenze, documenti e informazioni tra i lavoratori in sede, in smart working o in mobilità, velocizzando la risoluzione delle criticità operative e aumentando la produttività. 

Approfittate dell’inizio dell’anno per valutare nuovi investimenti che porteranno nient’altro che produttività in azienda: contattateci per qualsiasi informazione. 


 

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